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De Luca: “Milano avrà 1 miliardo di euro per le Olimpiadi, mentre le Universiadi 0”

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vincenzo-de-lucaE' tornato a parlare delle Universiadi il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca. Questa volta il tono però non è stato trionfalistico o celebrativo, bensì polemico. Il politico salernitano ha infatti espresso la sua delusione per lo Stato italiano e il Coni, reo di non aver dato fondi per la realizzazione dell'Universiadi, quando invece già si adopera per fornire soldi alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Tali dichiarazioni sono state rilasciate oggi,  presso i microfoni di Radio Crc. De Luca ha infatti detto che: "sulle Universiadi abbiamo fatto tutto con le nostre forze. Ho visto invece che per le Olimpiadi invernali c'è un contributo di quasi 1 miliardo di euro del Cio e di altri 400 milioni dello Stato italiano. Ma va bene così, siamo orgogliosi di aver dato una prova di efficienza straordinaria". "C'è un pò di strabismo da parte delle autorità sportive nazionali - ha detto De Luca - e ho apprezzato molto la totale assenza del Coni italiano e del dottor Malagò in relazione alle Universiadi, che sono un evento sportivo genuino, non abbiamo grandi interessi economici. Abbiamo fatto tutto da soli e va bene così, possiamo dirci estremamente soddisfatti. Con i fondi della Regione abbiamo fatto un miracolo, in poco più di 10 mesi abbiamo ristrutturato o realizzato impianti sportivi a volte anche di grande rilievo, e chi vedrà lo stadio San Paolo il 3 luglio vedrà che è un altro stadio". Insomma, il Presidente del Consiglio Regionale della Campania ha deciso di non mandarla a dire e di togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. Ormai qualsiasi polemica di questo tipo ci sembra del tutto inutile. La città sembra pronta ad ospitare i Giochi, i quali saranno sicuramente un palcoscenico adatto per far vedere al mondo chi siamo. Sarà un'opportunità per rilanciare Napoli in Europa e in tutto il mondo.

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Universiadi: Installati dispositivi antitraffico per la viabilità. Ecco dove si trovano

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Traffico

TrafficoNapoli - Dal 3 al 14 Luglio la città di napoli ospiterà le Universiadi. Al riguardo sono state apportate alcune modifiche alla viabilità come il dispositivo per il traffico. foto spot universiadiEcco perché il Comune ha predisposto un dispositivo per il traffico a partire già da qualche giorno prima dell'inaugurazione della manifestazione. Queste sono le zone interessate al dispositivo che sarà attivo a partire dal 24 giugno fino al termine delle Universiadi:  Stadio S. Paolo; Piscina Scandone; Palabarbuto; la Mostra d’Oltremare; l'area del CUS Napoli; il Parco Virgiliano;  Circolo Italia; del Circolo del Tennis; del Polifunzionale di Soccavo; dello Stadio Collana; del Paladennerlein e del Palavesuvio. Inoltre è stata prevista anche un'ordinanza per quanto riguarda il divieto di sosta. Con ordinanza dirigenziale è stato stabilito il divieto di sosta con rimozione coatta e di fermata nelle seguenti strade: - via Campegna dall'ingresso del poligono di tiro a via Cavalleggeri d'Aosta e nella zona adiacente la scuola "Giacinto Gigante" dal 24 giugno al 14 luglio 2019 e comunque fino a cessate esigenze; - via Labriola e viale dei Giochi del Mediterraneo tra via Labriola e via Barbagallo, dal 24 giugno al 16 luglio 2019 e comunque fino a cessate esigenze; - viale Dohrn tra la Rotonda Diaz e Piazza della Repubblica, lato Circolo del Tennis dal 24 giugno al 16 luglio 2019 e comunque fino a cessate esigenze; - via L. Napoletano, via Petri e via Argine direzione Napoli dal 24 giugno al 16 luglio 2019 e comunque fino a cessate esigenze. I residenti, possessori di permesso di sosta nei settori a tariffa senza custodia interessati dai divieti di sosta e di fermata, sono autorizzati a sostare nei settori adiacenti a quelli interessati dai divieti.

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E’ morta Loredana Simioli, l’attrice napoletana lottava da tempo contro il cancro

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Loredana Simioli non ce l'ha fatta. Ha combattuto contro una grave forma di cancro che alla fine ha avuto il sopravvento. Attrice, speaker, presentatrice, divenuta celebre per il suo personaggio "Mariarca", ha fatto diventare la sua lotta contro il tumore un vero e proprio simbolo con il video “Io non ho vergogna”, per dare speranza e forza agli altri ammalati. Loredana era anche la sorella di Gianni Simioli, famoso speaker radiofonico napoletano. "Ci ha lasciato oggi Loredana Simioli, sorella del mio fraterno amico Gianni, - scrive il consigliere Francesco Emilio Borrelli - al termine di una lunga lotta contro il cancro. Ha affrontato la malattia con dignità e determinazione, dimostrando tutta la sua forza. Oltre che una attrice di valore, era anche una grande donna che mancherà non solo alla sua famiglia ma a tutti i napoletani che l'hanno conosciuta e ne hanno apprezzato le sue doti umane e artistiche". Tutta la redazione di Vesuviolive si stringe attorno alla famiglia di Loredana e al fratello Gianni.

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Video. Paura ad Afragola: uomo cosparso di sangue aggredisce un poliziotto

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Gli abitanti di Afragola hanno vissuto alcuni momenti di forte tensione nella giornata di oggi, quando un uomo, probabilmente un extracomunitario, è stato fermato in stato confusionale e cosparso di sangue, finendo poi per aggredire uno dei poliziotti che l'avevano circondato. L'uomo è stato visto vagare a torso nudo, totalmente ricoperto di sangue per cause ancora incerte. Il lavoro dei poliziotti, che sono intervenuti tempestivamente, non è stato per nulla semplice. Nonostante gli abbiano intimato più volte di fermarsi e di sedersi, date le sue condizioni, l'uomo continuava a vagare a tratti barcollando, a tratti correndo verso le forze dell'ordine, che cercavano di tenerlo lontano. La situazione è degenerata nel momento in cui l'uomo, in uno scatto improvviso, ha aggredito uno dei poliziotti. Immediata la risposta forze dell'ordine: i poliziotti si sono difesi colpendo a loro volta l'extracomunitario e invitandolo ancora una volta a fermarsi. Insieme a loro, altri due extracomunitari hanno cercato a lungo di tranquillizzarlo. Dopo diverse sollecitazioni, l'uomo ha finito per accasciarsi a terra. Quel momento ha permesso di stemperare lievemente la forte tensione che si era venuta a creare nei minuti precedenti. La situazione ha costretto per molto tempo le forze dell'ordine a bloccare il traffico. Pertanto,  si è radunata in poco tempo una folla di curiosi, che ha assistito fino alla fine alla scena inquietante. Si attendono ulteriori sviluppi della vicenda.

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Condoglianze a Gianni Simioli per la perdita della cara sorella Loredana

Loredana Simioli, una vita di amore per l’arte: tra Mariarca e il rapporto con Gianni

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Tutta Napoli è in lutto per la scomparsa dell'attrice Loredana Simioli, 41 anni. Ha combattuto a lungo contro la malattia del secolo, con la tenacia e la forza che le erano proprie, con il costante sostegno dell'amato fratello Gianni, con cui aveva un rapporto speciale. Tuttavia, non possiamo non ricordare che l'attrice era da tempo un simbolo di schiettezza e determinazione per tutti i partenopei, grazie all'indimenticabile personaggio di Mariarca. Fu proprio questo ruolo a rendere celebre la giovanissima attrice, che a soli 22 anni riuscì a divertire e a conquistare i cuori dei napoletani grazie al suo spazio nella celebre trasmissione Telegaribaldi. Un personaggio quasi naturale, mai eccessivamente caricato, che diverte e affascina al tempo stesso, poiché muove quelle corde inesplorate del nostro animo che solo con la commedia possono venire fuori. Così aveva affermato la stessa Simioli, in un'intervista a Passione Educativa a firma di Antimo Verde. "Mariarca è quella parte che vive in ognuno di noi. Quella parte che non ha paura di niente e di dire ciò che pensa, senza riflettere sulle conseguenze. Rappresenta quel punto che tutti noi vorremmo raggiungere per sentirci più liberi". Un ruolo che permise all'attrice di esprimersi pienamente, ma che, al tempo stesso, le procurò un successo tale da farle "perdere la testa". Forse è per questo che la Simioli ha deciso di dedicarsi nuovamente al suo primo grande amore, il teatro, e soprattutto allo studio, del quale non mancava di sottolineare l'importanza, per chiunque volesse intraprendere la carriera di attore. E in questo la nostra Mariarca ha avuto un supporto fondamentale: quello del fratello Gianni Simioli, anche lui attore e speaker, che ha incoraggiato la sua formazione fin da piccola e le è stato accanto fino alla fine della sua battaglia contro il cancro. "La mia famiglia è nata è cresciuta a Secondigliano e certo un’attrice in famiglia non se l’aspettavano [...]. Mio fratello mi ha fatto ascoltare tutti i generi di musica e leggere moltissimi libri, mi ha trasmesso uno spirito di ricerca e la capacità di capire che siamo noi a cambiare la nostra vita e non rimanere prigionieri dell’ambiente in cui nasciamo e ad essere condannati da quello che pensiamo essere il nostro destino". È stata questa la spinta in più che ha portato Loredana Simioli a crescere nella sua professione e a realizzare uno dei suoi più grandi desideri: il cinema. Tra i suoi film, non possiamo non ricordare "Reality" di Matteo Garrone, grazie al quale l'attrice ha avuto il privilegio di attraversare il Red Carpet del Festival di Cannes. "Avevo un forte desiderio di fare cinema. Un desiderio che avevo scritto nel 1999. Tanto tempo fa! L’ho realizzato e mi sentivo a mio agio, ma rimanendo saldamente con i piedi per terra. Questo è stato per me il mio vero red carpet". Un'osservazione che fa riflettere, questa. Il personaggio interpretato dalla Simioli in "Reality" sembra quasi metterci in guardia contro questo rischio: quello di non restare con i piedi per terra, facendosi trascinare dal vortice del successo. Un rischio che Loredana Simioli ha sempre saputo evitare, mantenendo al tempo stesso la capacità di cimentarsi nei personaggi più disparati (si veda anche il ruolo in "Troppo napoletano") e l'amore vivo per la sua città. Non possiamo non dimenticare il suo ultimo grande contributo lasciato a Napoli: il video "Io non ho vergogna", una ventata di spensieratezza e allegria rivolta a tutti coloro che, come lei, si ritrovavano a combattere la spaventosa battaglia contro il tumore. Un misto di forza interiore, sano ottimismo e lucidità: così si potrebbe definire la nostra Loredana Simioli. Con lei se ne va un pezzo di Napoli che non può e non deve essere dimenticato.

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Loredana Simioli, domani i funerali: dove e a che ora si terranno

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Si terranno domani 27 giugno 2019 alle 18:00 i funerali di Loredana Simioli. L'attrice napoletana è scomparsa oggi dopo una lunga malattia. E' lo stesso fratello Gianni ad annunciarlo su Facebook. Saranno in forma laica presso la sala Gemito, sita al II piano della Galleria Principe di Napoli, di fronte il Museo Archeologico Nazionale. Qui, a partire dalle 17:00, sarà allestita la camera ardente. Napoli perde una grande artista divenuta celebre per il personaggio di Mariarca in "TeleGaribaldi" e per essere diventata un simbolo di coraggio e di forza per tutti gli ammalati di cancro.

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I tesori di Ercolano a Superquark: come rivedere la puntata di ieri

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alberto angela ercolano villa dei papiri superquark

alberto angela ercolano villa dei papiri superquarkIeri sera è andata in onda la prima puntata della nuova stagione di Superquark. La trasmissione, giunta alla sua 24esima edizione, ha avuto come protagonista i tesori di Ercolano. Alberto Angela, il quale due giorni fa ha ricevuto una laurea honoris causa in Archeologia presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si è recato al Museo Archeologico di Napoli. La bellissima collezione di statue di bronzo ritrovate nella Villa dei Papiri è stato il pretesto per ritornare ad Ercolano sotto la cenere del Vesuvio. Per guardare la puntata cliccare qui. Ancora un enorme successo per il format in onda su Rai Uno e condotto da Piero Angela, ormai da un quarto di secolo ospite fisso delle case degli italiani. Non solo di Ercolano, tuttavia, si è parlato ieri sera. Paolo Magliocco e Francesca Marcelli si sono calati con gli speleologi e la nostra troupe dentro le grotte di Bueno Fonteno, sul lago d'Iseo: un mondo sotterraneo prezioso e sconosciuto. Infatti da poco è stato scoperto questo abisso, un insieme di enormi e affascinanti cavità carsiche, ricco di riserve d'acqua. Un servizio sugli artificieri del Genio Militare dove vedremo come si sminano le vecchi bombe inesplose ma anche gli ordigni di ultima generazione, sarà seguito da un "esplosivo esperimento" in studio di Paco Lanciano. La bistecca stampata: è possibile produrre, utilizzando nuove proteine vegetali e una stampante 3d, un nuovo tipo di bistecca senza carne. Barbara Bernardini è andata a Barcellona a trovare il ricercatore italiano che si è impegnato in questa impresa, spiegando perché sarebbe importante riuscirci. Ospite in studio di Piero Angela il Professor Antonio Golini, demografo con il quale cercheremo di capire quale sia la società che è già nata e che ci troveremo nel futuro non troppo lontano. Esiste una "galleria del vento" per misurare l'aerodinamicità e l'impatto con le onde delle navi. Si è la vasca navale, un sistema di enormi vasche, e potenti sistemi per creare vari tipi di moto ondoso e testare i natanti di ogni genere. Superquark è andato a vedere come funziona.

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Numeri da capogiro per le Universiadi: milioni di spettatori e dirette anche in Asia

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universiadiTutto pronto per le Universiadi, che la città di Napoli ospiterà dal 3 al 14 luglio 2019. Il capoluogo campano sarà al centro dell'attenzione per le Olimpiadi Universitarie che cominceranno mercoledì 3 luglio con l'attesa cerimonia d'apertura allo stadio San Paolo. Naturalmente, le Universiadi saranno trasmessa in tv e i numeri sono da capogiro: millecentodue giornalisti accreditati, ottantuno televisioni internazionali per un'audience pari a 189 milioni di persone. L'International Broadcasting Center della Mostra d'Oltremare, dov'è stato realizzato un villaggio per la manifestazione sportiva, che ospiterà un numero notevole di emittenti della televisione asiatica. Infatti, saranno presenti quaranta inviati della CCTV cinese, venti director della tivù giapponese, Ashahi tv, che possiedono, altresì, una cabina di montaggio propria dedicata all'attesa manifestazione. Ed ancora, Eurosport manderà in onda dirette come Rai Eurovision, Fosu Tv e la televisione giapponese. Si contano 550 ore in diretta e 1200 ore in registrata tutte dedicata alle Universiadi. Ma, i riflettori ancora non si spengono: per le Olipiade Universitarie, ci saranno 450 tecnici, 240 telecamere e più di quaranta regie mobile. Il direttore media digital e broadcast dell' Universiade, Antonio Gnassi, spiega al quotidiano Il Mattino che i suddetti giochi olimpici sono un racconto del territorio.  Avremo 298 commentatori tv accreditati, 84 web radio e la cerimonia andrà in diretta in 82 paesi compresa l'Italia. Per portare le immagini viaggiamo velocemente su fibra”, conclude Gnassi. Napoli, ancora una volta dimostra di essere multiculturale. Infatti, il nome Universiade è nato dall'unione delle parole università e Olimpiade, che racchiudono in sè un concetto base per ogni forma di sport, ma anche importante di questi tempi: l'universalità.

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Spazzino in cambio del Reddito di Cittadinanza: “Non voglio rubare niente a nessuno”

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[caption id="attachment_298164" align="aligncenter" width="600"]spazzino reddito di cittadinanza Immagine di repertorio[/caption] Domenico Renzullo, 53 anni, è un ex operaio metalmeccanico, diventato un esempio morale per tutti in cambio del Reddito di Cittadinanza. Domenico, infatti, è uno spazzino volontario e armato di pettorina arancione, guanti, scopa, paletta e sacchetti che ha comprato di tasca sua, inizia il suo turno di lavoro a San Pietro a Patierno, tutte le mattine, prima delle otto. Domenico porta con sé un bidone con la sigla RDG dove raccoglie i rifiuti dalle strade del quartiere della periferia nord orientale di Napoli . “Ho voluto scriverla per far capire alla gente che, anche se percepisco il reddito di cittadinanza, non voglio rubare niente a nessuno, ma guadagnarmelo”, spiega l'uomo al quotidiano Il Mattino. Per tutti è diventato un modello da seguire. Mimmo, come lo chiamano nel quartiere, è un autentico volontario, percependo solo il Reddito di Cittadinanza, di cui ne ha beneficiato da poche settimane. L'uomo, protagonista di questa storia di esempio morale, ha perso il lavoro, sua moglie è allettata, perché invalida, e sua figlia è una ventenne disoccupata. “Non voglio pesare sulle casse dello stato. - spiega il 53enne - Anche se ricevo questo sussidio mensile, voglio rendere un servizio alla comunità”. Domenico, infatti, sta rendendo un eccezionale servizio nel suo quartiere e tutti ne parlano. Ma, non è l'unico esempio. Infatti, alla cronaca è saltata anche la storia del giovane padre che, in cambio del Reddito di Cittadinanza, pulisce le strade di Castelvetrano. Due esempi che dimostrano come chi riceve i sussidi dallo Stato, aspettando un vero lavoro, non ozia, ma rende servizi che spesso nelle città mancano.

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Jorit completa il murale da record per le Universiadi. I nomi di tutti gli atleti

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joritLo street artist Jorit, in occasione delle Universiadi ha realizzato al Centro direzionale un murales da record alto più di 100 metri. Nel suo "dipinto" Jorit ritrae più atleti, uno per ogni provincia campana. Il primo ad essere stato ritratto è stato Patrizio Oliva, il pugile napoletano, poi al suo volto se ne sono aggiunti altri quattro. Antonietta Di Martino, originaria di Cava de' Tirreni (Salerno) è un'ex altista italiana, attuale primatista nazionale. Ha gareggiato per le Fiamme Gialle ed è stata medaglia d'argento ai Mondiali di Osaka 2007. Fernando De Napoli, detto Nando, originario di Chiusano di San Domenico (Avellino) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, fu perno della mediana del Napoli di Diego Armando Maradona. Ferdinando Gentile, anche lui detto Nando, originario di Caserta è un allenatore di pallacanestro ed ex cestista italiano, attualmente alla guida della Juvecaserta. Infine vi è il volto di Carmelo Imbriani, originario di Benevento, è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano di ruolo centrocampista. Il “dipinto” come lo chiama Jorit, iniziato a metà maggio, ha richiesto poco più di un mese per il suo completamento.

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De Magistris scrive a Carola, capitana della Sea Watch: “Grazie per aver disobbedito”

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luigi de magistris carola rackete

luigi de magistris carola rackete sea watchCarola Rackete è la capitana della nave Sea Watch. Da parecchi giorni l'imbarcazione vagava in mare con 42 migranti a bordo, ormai ridotti allo stremo. Per questo motivo Carola ha forzato il blocco italiano, introducendosi nelle acque territoriali e dirigendosi verso Lampedusa nonostante il divieto. A lei si è rivolta Luigi de Magistris, da sempre attivo sulla questione migranti e in atteggiamento opposto a quello del Governo: "Cara Carola e cari ragazzi e ragazze dell'equipaggio della Sea Watch, come Sindaco di Napoli, primo cittadino di una città che ha porto e cuore aperti all'umanità, desidero ringraziarvi profondamente per avere deciso, entrando in acque territoriali italiane e dirigendovi verso Lampedusa, di disobbedire a un divieto ingiusto e di obbedire ai valori della costituzione repubblicana del nostro paese. La difesa della vita umana è un principio fondante di ogni società libera e giusta. Nessuno dovrebbe rischiare mai nulla in nome di questo principio. Seguiremo con attenzione ciò che accadrà nelle prossime ore e faremo di tutto per esservi vicini e per essere parte di questa enorme comunità solidale che in tutta Europa si sta mobilitando in difesa della vostra decisione. Sabato, come sapete, attraverseremo con un corteo composto di imbarcazioni civili, ma anche navi di ong come la vostra, il golfo della nostra città. Un gesto simbolico certo, ma con cui vogliamo ribadire con forza la scelta di chi non si piega alla politica dell'odio e della paura, di chi intende il mare come luogo di incontro e non di morte, forti anche delle parole che qualche giorno fa Papa Francesco ci ha tenuto a spendere per la nostra città, laboratorio speciale di umanità e di accoglienza. Un forte abbraccio, Luigi de Magistris" La decisione di Carola Rackete ha ovviamente sollevato le critiche di Matteo Salvini, che ha definito "sbruffoncella" la capitana della Sea Watch.

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“Napoli e 36 casali”: da dove viene e che significa l’espressione usata da Mariarca

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Si è spenta ieri, a soli 41 anni, Loredana Simioli, la grande attrice napoletana che a Telegaribaldi interpretava Mariarca. Altresì, il miglior modo per ricordarla è rimembrare i tanti e diversi ruoli che ha interpretato, come quello dell'indimenticabile Mariarca. A 22 anni conquistò il cuore di tutti con l'interpretazione del suddetto personaggio, che ogni volta chiedeva se la trasmissione fosse vista da tutta Napoli e 36 casali. Ma cosa voleva dire Mariarca alias Loredana Simioli con questo vecchio detto? “Cammina Napoli e 36 casali” indica una persona che va sempre in giro, per un'analisi storica sui trenta sei casali. Attraverso le fonti storiche del “liber donationum” sono in molti ad asserire che i casali erano 37 nel 1266. Quello è stato l'anno che ha visto protagonista l'esercito francese con a capo Carlò d'Angiò. Infatti, il monarca francese sconfisse gli svevi ed ebbe il via libera per entrare a Napoli. I napoletani accolsero con tutti gli onori il nuovo re francese, che fece generose concessioni a coloro che lo avevano aiutato nella conquista del regno. Le suddette concessioni furono elencate nel “liber donationum”. Il re Carlo elargì a 36 villaggi che circondavano Napoli gli stessi privilegi fiscali di cui la bella città campana godeva.  Ma, per comprendere quanto fosse lunga la camminata da cui deriva il detto “cammina Napoli e i trentasei casali”, è bene elencare i villaggi dell'epoca: Torre Annunziata, Resina, Portici, San Sebastiano, San Giorgio a Cremano, Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio, Afragola, Casalnuovo, Casoria, San Pietro a Patierno, Frattamaggiore, Arzano, Casavatore, Grumo, Casandrino, Melito. E ancora, Antignano, Arenella, Vomero, Torricchio, Pianura, Santo Strato, Ancarano, Posillipo. Sono 37 i villaggi riportati, ma l'autore Summonte specificò che Torre del Greco era un castello, sebbene abitato, per cui di casali se ne contano 36. Altresì, autori come Mazzella, precedenti all'appena citato Summonte, esponente dell'Umanesimo napoletano, ne danno un numero maggiore di villaggi, come ad esempio Salice, Capodichino, Capodimonte, Soccavo, Fuorigrotta, Pazzigno, Serino ed altri ancora. Napoli ha perso una grande artista e una grande persona come Loredana Simioli, ma ora ci sarà ancora un altro modo per ricordarla, non solo con i tanti personaggi da lei vestiti negli anni, ma anche con questo antico detto.

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Genio napoletano, a 18 anni è già fondatore di un’azienda aerospaziale

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[caption id="attachment_298180" align="aligncenter" width="600"]Mattia Barbarossa azienda aerospaziale Foto pagina Facebook Mattia Barbarossa[/caption] Ha solo 18 anni Mattia Barbarossa, il fondatore e Ceo di un’azienda aerospaziale. Mattia tiene conferenze in giro per l’Italia e per il mondo sulla space economy. Mattia è un ragazzo napoletano, che in questi giorni sta sostenendo l’esame di maturità al Liceo scientifico Pasquale Villari di Napoli,. Nutre un amore sconfinato per lo spazio e afferma di osservarlo e studiarlo da quando aveva solo sei anni, da quando lo spazio lo poteva osservare e studiare da un binocolo o da un cannocchiale regalatogli dal padre. Oggi invece a 18 anni sta progettando un satellite che ha già vinto un concorso internazionale dell’Agenzia Spaziale Europea. Il premio consiste in un anno con un ufficio personale all’Università dell’Alabama ad Huntsville, dove fu progettato il primo razzo che portò gli Stati Uniti sulla Luna. Martedì alle 21 al Palazzo della Cultura di Roma, fra economisti e astrofisici, parteciperà alla tavola rotonda "Space, The Visionary Economy" del Festival internazionale di cultura ebraica. Un ragazzino prodigio, un genio che già a 13 anni ha sostenuto il suo primo discorso all’Osservatorio Astronomico di Capodimonte sulle missioni di esplorazione dei corpi minori. “Da bambino, passavo giornate a osservare il cratere del Vesuvio, fulmini, treni, aerei. A 15 anni, con due amici, ho partecipato a una competizione, la Lab2Moon, e l’ abbiamo vinta con un esperimento per misurare le capacità radio schermanti delle biomasse sulla Luna”. “A ottobre, con una studentessa di Fisica di Torino, Linda Raimondo, ho vinto un altro concorso dell’Esa per startup. Partirò dopo l’ estate, ma nel frattempo sono riuscito a ottenere dei finanziamenti da un’ incubatrice di startup, la Management Innovation, e ho già fondato la Sidereus Space Dynamics” afferma Mattia in un'intervista rilasciata al Corriere.it. “Vorrei costruire un microsatellite, un CubeSat, che può andare nell’orbita stazionaria della Luna, quella del futuro delle telecomunicazioni e dell’ Internet Of Things. In pratica, lavoro a un sistema di trasporto verso lo Spazio profondo. La Space Economy è nata nella bassa orbita terrestre, ma la nuova frontiera è lo spazio profondo, cioè la Luna, gli asteroidi, Marte, per ora non raggiunti dall’economia, ma che presto lo saranno. È qualcosa che mi entusiasma e mi sono detto: devo esserci da subito. Sono, in effetti, il più giovane fondatore al mondo del settore e fra dieci anni voglio essere fra i maggiori attori di questa rivoluzione”. L'azienda aerospaziale, spiega Mattia è nata “dietro la veranda del caffè letterario IntraMoenia, in piazza Bellini, a Napoli con Roberto Esposito, che studia Ingegneria aerospaziale, e Domenico Giaquinto, che è già laureato. Ci vediamo lì, cacciamo cose strane dallo zaino, assembliamo pezzi col saldatore. Non abbiamo grosse necessità, ci basta stampare qualcosa in 3D che possa fare un volo interplanetario” .  "Il satellite dovrebbe aggirarsi sui 50 mila euro, il prototipo sta costando cinquemila. L’obiettivo è lanciarlo verso la Luna nel 2021". Poi Mattia durante l'intervista spiega anche che tipo di rapporto ha con i suoi coetanei: “Le conversazioni futili mi annoiano, però cerco di non isolarmi: l’ errore di chi fa scienza e tecnologia è perdere il contatto con la realtà. In generale, la mia generazione, dovrebbe rendersi conto delle opportunità che abbiamo. Io devo tutto a Internet, che è una risorsa a disposizione di chiunque, se hai la forza di volontà di cercare cose nuove da fare e la curiosità di farle”. Infine dichiara che il suo sogno più grande è quello di “Costruire una minuscola sonda capace di un volo interstellare fino a Proxima Centauri, la stella a noi più vicina. Sogno qualcosa di molto piccolo che segni un passo grande nella storia dello Spazio”.

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Al Policlinico Federico II la cura rivoluzionaria dei tumori del fegato: unico centro in Italia

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troisi tumori al fegato policlinico federico ii napoli

troisi tumori del fegato policlinico federico ii napoliTrattamenti rivoluzionari per la cura dei tumori del fegato. Ancora eccellenza medica a Napoli, al Policlinico Federico II, l'unico centro italiano che applica contestualmente un tris di nuove tecnologie per la pianificazione e l'esecuzione di interventi di chirurgia epatica. Pianificazione tridimensionale dell'intervento chirurgico, valutazione della funzionalità del fegato affetto da cirrosi e chirurgia laparoscopica guidata dalla fluorescenza: questo è il trittico delle tecnologie innovative per il trattamento dei tumori del fegato adottate presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. Le tecnologie all'avanguardia sono state acquisite per il Dipartimento di Gastroenterologia, Endocrinologia e Chirurgia Endoscopica, diretto dal prof. Giovanni Domenico De Palma, seguendo l'approccio dell'Health Technology Assessment, che valuta l'impatto delle tecnologie innovative negli ambiti ospedalieri secondo analisi multidisciplinari e multidimensionali, applicato dall'ingegneria clinica aziendale, guidata dall'ing. Antonietta Perrone. Attualmente l'AOU Federico II di Napoli è l'unico centro italiano che applica contestualmente queste nuove tecnologie per la pianificazione e l'esecuzione di interventi di chirurgia epatica. Un investimento di circa 250.000 euro per rendere più sicuri gli interventi oncologici e facilitare il lavoro del chirurgo soprattutto durante gli approcci mininvasivi a garanzia del miglioramento continuo della qualità dell'assistenza. "Le nuove tecnologie innovative per il trattamento dei tumori del fegato, già sperimentate in precedenza presso l'Università di Gand in Belgio, sono state importate e trasferite all'AOU Federico II di Napoli dall'équipe di chirurgia epato-bilio-pancreatica e mininvasiva coordinata dai professori Roberto Ivan Troisi e Roberto Montalti e d'ora in avanti tali metodiche saranno applicate per il trattamento chirurgico di pazienti affetti da tumori primitivi e secondari del fegato", sottolinea il professore De Palma. Le ricostruzioni tridimensionali virtuali del fegato consentono di valutare chiaramente nella fase preoperatoria i rapporti fra i noduli tumorali epatici e le strutture vascolari-biliari. Permettono, inoltre, di poter stampare, con opportune stampanti 3D, modelli da potere utilizzare durante l'intervento chirurgico come base di partenza delle resezioni mininvasive con ausilio della realtà aumentata. "La fluorescenza permette di evidenziare in maniera immediata tutti i tipi di tumore del fegato (epatocarcinomi, metastasi, tumori delle vie biliari) durante la chirurgia laparoscopica e robotica, ma anche durante chirurgia tradizionale, cosiddetta a cielo aperto. In assenza di controindicazioni, il verde indocianina, sostanza già applicata in campo oculistico per lo studio della retina, viene iniettata al paziente pochi giorni prima dell'intervento o durante l'operazione. La sostanza viene captata selettivamente dai tumori epatici e, grazie alla sua fluorescenza naturale, li rende visibili con l'utilizzo di opportune telecamere a infrarossi, Inoltre, il verde indocianina viene usato anche per valutare le riserve funzionali nel caso di resezioni epatiche estese ed in pazienti in fegati con alterazioni strutturali", spiega il professore Troisi. Tali tecnologie consentono, quindi, di identificare lesioni tumorali non visualizzabili dalle comuni metodiche di diagnostica per immagine (TAC, Risonanza Magnetica e PET-scan), ma soprattutto di guidare il chirurgo durante l'operazione mostrandogli esattamente posizione e margini delle lesioni, i confini anatomici dei vari segmenti epatici, le vie biliari ed eventualmente metastasi linfonodali e rappresentano l'attuale eccellenza tecnologica nel campo della chirurgia del fegato.

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Apre la “Casa di Matteo” a Bacoli, la seconda casa di accoglienza per bambini malati

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casa di matteoÈ aperta al pubblico la seconda "Casa di Matteo" con sede a Bacoli, la casa di accoglienza per bambini orfani con disabilità medio e gravi, malformazioni, tumori o altre patologie. Il progetto “La Casa di Matteo” parte a Napoli nel 2016 per volontà dei genitori del piccolo Matteo che, dopo aver perso il figlio adottivo dopo poco più di un anno di vita a causa di una grave forma di tumore, decidono di aiutare i tanti bambini lasciati soli in ospedale a lottare per la sopravvivenza. È stata quindi fondata in collaborazione con l’Associazione "A Ruota Libera Onlus" di Luca Trapanese, la prima Casa di Matteo nel quartiere Vomero di Napoli, che attualmente ospita e accudisce 24 ore su 24, 6 bambini in stato di affido, abbandonati dalle loro famiglie o che presentano gravi disabilità e serie patologie. La "Casa di Matteo" decide però di espandersi in una seconda struttura situata a Bacoli, donata dal Pio Monte della Misericordia, ristrutturata ed arredata grazie al sostegno dell'Associazione AVES, della Fondazione Cannavaro-Ferrara, della Fondazione Giglio e l'organizzazione "Un Mondo di solidarietà". Questa seconda struttura, articolata su due piani, sarà luogo d’accoglienza per bambini dai 4 ai 16 anni affetti da gravi patologie e disabilità che non hanno una famiglia e che il Tribunale dei Minori non riesce a collocare in affido o adozione. Inoltre la struttura ospiterà le famiglie che sono costrette a soggiornare fuori casa a causa delle lunghe terapie ospedaliere dei bambini in cura presso le aziende sanitarie del Santobono, Policlinico e La Schiana. Infine vi sarà anche la “Ludoteca del Mare”, in cui si svolgeranno numerose attività educative e riabilitative quali logopedia, psicomotricità, danza terapia, con un’area dedicata anche ai BES (Bisogni Educativi Speciali), uno spazio riservato alle attività ginnico-motorie ed un piccolo centro per adulti disabili.

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ADL: “I tifosi della Juve sono gli insoddisfatti del Sud. Manolas? Bene con Koulibaly”

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Aurelio De Laurentiis sbatte contro un muro, Juventus-Napoli non verrà rinviata

Aurelio De Laurentiis sbatte contro un muro, Juventus-Napoli non verrà rinviataAurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni al margine di un evento alla Camera dei Deputati che si è svolto ieri. Tanti gli argomenti affrontati, immancabile il raffronto con la Juventus, che anche quest'anno è stata la diretta concorrente del club azzurro: "La nostra competitor di sempre, per un fatto di tifo, è la Juventus che, ovviamente, avendo un altro tipo di fatturato ed essendo nata oltre 100 anni fa, ha consolidato sotto la stessa proprietà una capacità di avere un numero di tifosi d’Italia che raggruppa tutti gli insoddisfatti del Sud. Gli operai della Fiat, ad esempio, venivano importati dal Sud, i veri torinesi per la maggior parte tifano Torino e non Juventus. Questo movimento creato dalla famiglia Agnelli è difficile da sradicare e poi nessuno vuole sconfiggere nessuno, lo sport è bello per questo. La Juventus è difficile da sradicare ma il Napoli ha fatto passi da gigante professionale, con grande rispetto per i valori della maglia. Io ce la sto mettendo tutta. Siamo l’unica squadra in italia che da dieci anni compete in Europa, ciò vuol dire che abbiamo fatto passi da gigante". Su Manolas: "Le grandi squadre nascono da una grande difesa e direi anche un grande centrocampo. Manolas e Koulibaly potrebbero essere una grande accoppiata, come ne abbiamo avute tante nel passato". Su James Rodriguez: "Nessuno ha mai negato che non vada bene per noi Rodriguez, anzi esiste un particolare rispetto tra il giocatore e Ancelotti. Ma ci sono gli agenti, la famiglia del calciatore, c’è il Real Madrid: chi vivrà vedrà. Abbiamo tante trattative e negoziazioni in ballo. Bisogna trattare però anche il mercato in uscita, abbiamo 40 giocatori, dobbiamo sistemarne tanti”.

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Nasce a Napoli il più grande giardino sensoriale del Sud Italia

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istituto san giovanni bosco napoli giardino sensoriale

istituto san giovanni bosco napoli giardino sensorialeNascerà a Napoli il più grande giardino sensoriale del Sud Italia. L’ 11 luglio alle ore 10.00, presso l’Istituto San Giovanni Bosco in Via Paladino, 20, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto Prisma e del nuovo sito web dell'Ispettoria Meridionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Il progetto intende rispondere alle tante sfide che emergono dal cuore antico della città, e in particolare dal mondo giovanile. Più socializzazione, più cultura, più contatto con l’arte e la natura. Il giardino sensoriale, che sarà realizzato nel chiostro dell’Istituto, rappresenterà un’area verde davvero particolare, aperta a tutti e progettata per stimolare i cinque sensi. Sarà un luogo capace di far migliorare il benessere psico-fisico di adulti e ragazzi attraverso il tatto, i colori, i suoni e i profumi. “L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, salesiane di Don Bosco dell’Italia Meridionale, intende aprirsi sempre più al territorio” ha dichiarato Suor Rosaria Napoli, superiora dell’Istituto. "Il progetto Prisma prevede il ritorno della natura nel cuore del Centro Antico di Napoli. Speriamo che con il sostegno di aziende e cittadini, possa nascere un meraviglioso giardino sensoriale che restituisca a tutti colori, suoni e sapori della nostra Napoli". Parteciperanno all’evento Suor Mariarosaria Tagliaferri, Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice per l’Italia Meridionale, Albania e Malta e Gabriele Granato, co-fondatore della web agency 3d0, agenzia che ha realizzato il nuovo sito web dell’Ispettoria. Per maggiori informazioni sul progetto e sulle attività delle Salesiane di Don Bosco www.salesianedidonbosco.it.

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Bolle e escoriazioni al Pareo Park, arrivano gli esami biologici: Asl chiede chiusura

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Gli esami biologici effettuati al Pareo Park sono positivi, l’Asl ha confermato la presenza di batteri compatibili con le escoriazioni riportate dai bagnanti. Domenica scorsa molti bambini dopo un tuffo in piscina nella suddetta struttura hanno accusato bolle e sangue ai piedi e macchie rosse sul corpo. Si è data la colpa ai detergenti troppo aggressivi o al cloro, ma gli esami di oggi dicono altro.Gli esami biologici condotti dall’Asl presso le strutture del Pareo Park hanno avuto esito positivo, confermando la presenza di forme batteriche compatibili con le escoriazioni riportate dai bagnanti. L’azienda sanitaria ha chiesto al sindaco di Giugliano Antonio Poziello di disporre la chiusura del parco con una ordinanza che sarà emessa a breve. Non possiamo che ritenere necessaria tale misura alla luce delle risultanze delle analisi. Allo stato attuale il Pareo Park non può restare aperto, occorre un’opera di bonifica che ristabilisca degli standard di salubrità tali da permettere ai bagnanti di intrattenersi all’interno della struttura senza alcun tipo di rischio”. Lo affermano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Giuseppe D’Alterio e Nello Cecere del gruppo consiliare del Sole che Ride a Giugliano e il portavoce cittadino del Sole che Ride Giovanni Sabatino. “Fin dal principio – proseguono – abbiamo seguito questa vicenda con la massima attenzione, chiedendo approfondimenti nell’interesse dell’utenza del parco. Purtroppo gli esami hanno confermato le nostre preoccupazioni e le giuste proteste dei genitori. Da parte nostra l’attenzione sul tema resta massimale. Domani, venerdì 28 giugno presenteremo un Question Time in consiglio regionale sul tema, chiedendo lumi circa le precise risultanze degli esami condotti presso il parco”.

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Camorra al San Giovanni Bosco. De Luca risponde alla Grillo: “Vanno sciolti i clan no gli ospedali”

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"Si combatte a viso aperto contro la camorra. Vanno sciolti i clan, non liquidati gli ospedali. Se dovessi immaginare un commissariamento, io commissarierei il ministero della Salute. Questa sì sarebbe una grande acquisizione per il Paese", è stata questa la risposta secca di Vincenzo De Luca, Governatore della Campania, alla ministra della Salute. La diatriba è nata quando, la ministra Giulia Grillo ha chiesto esplicitamente di sciogliere l'Ospedale San Giovanni Bosco per infiltrazioni camorristiche. Infatti secondo quanto emerso da alcune indagini, l'Ospedale sarebbe roccaforte del clan Contini. Questa associazioni camorristica lucrava sui decessi, accedeva ai medicinali e garantiva una corsia preferneziale per le visite. Inoltre gli uomini di questo clan si mettevano anche a disposizioni di altre persone che avevano necessità a ricereve nel breve tempo possibile la salma di un caro, deceduto all'interno dell'Ospedale. Bastava infatti, come conferma Repubblica.it,  versare 500 euro e la camorra falsificava i documenti attestando che il paziente, che in realtà era morto, era invece vivo e poteva anche essere dimesso. In questo modo il cadavere veniva trasportato a casa con l'ambulaza in maniera anche abbastanza celere.

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